giovedì 14 dicembre 2017

Recensione a "The Rainbow maker" di Elena Sombre







Editore: Self publishing
Data d'uscita: 15 Novembre 2017
Pagine: 431
Prezzo: eBook 0,99 - cartaceo 13,52




Il romanzo è in forma di diario e svela rocambolesche disavventure, battibecchi, situazioni al limite del grottesco ma anche pungenti: una carrellata di buoni propositi e sentimenti segreti, di una donna comune mettendola completamente a nudo.
Chetty ha un compagno di cui si è innamorata quando entrambi erano molto giovani e adesso è tanto inserito nella routine della vita a due quanto affondato tra i cuscini del divano. Lei forse ha perso il lavoro e non riuscire a capirlo è ancora più stressante di doversi rimboccare le maniche per cercarne un altro.
Vede il suo mondo sbriciolarsi, ma quando si tocca il fondo poi bisogna per forza iniziare a risalire... non può essere tutto nero. È così che inizia la sua ricerca della felicità, ogni giornata dovrà essere dominata da un colore e lei ce lo racconta come se fossimo nella sua testa in ogni istante.
Insicura e sognatrice si trova a dover fare i conti con i desideri e la realtà, una madre troppo invadente, vicine di casa strampalate, rivalità forse infondate forse no, la proposta di un amore illegale...
E poi ha un’età da febbrone, nella quale non si riconosce, e questa forse è tra tutte la sua problematica peggiore.
Sarà facile ritrovarsi nei suoi panni alla ricerca di un arcobaleno che ci piova addosso… a cuor leggero…








 “La vita è un pezzo di cristallo colpito da un raggio di sole. Di tutti i colori in cui dividerà la luce, non si può mai indovinare quanti e quali ci toccheranno; lì dove ce ne stiamo. Possiamo osservarli in disparte, e guardarli mentre ballano addosso a chi ci sta intorno, magari senza accorgerci che anche noi ci stiamo colorando. Oppure possiamo distendere una gamba, fare un passo lungo, e finire in una pozza arcobaleno”
 
Questo romanzo si apre proprio con questo pensiero, perfetto secondo me per descrivere l’essenza di queste pagine, di questo spaccato di vita che si potrebbe attribuire a chiunque di noi e che riesci a sentire tuo sin dalle prime righe... stupendoti che non si stia parlando di te. 


“Di quelle come me è pieno il mondo, io sono quella che quando non ha bisogno di fare qualcosa, la rimanda a data da definirsi. Io temporeggio con la vita, fino a che, prima o poi, finisco col sbatterci contro il muso.”
 

Questo libro non è altro che un diario quotidiano di una donna. Una qualunque donna che puoi incontrare in un bar, o per strada. Una persona comune, che in queste pagine ci svela se stessa fino in fondo. Chetty ha trentotto anni, è sposata, non ha figli anche se li avrebbe voluti , non è una persona di particolare carisma o livello sociale.
 

“Ci vogliamo bene, stiamo insieme da così tanto tempo che faccio fatica a immaginare un futuro senza di lui, eppure a volte sento che lui si ferma senza avvisarmi, io mi ritrovo a camminare da sola e più vado avanti, meno riesco a farmi piacere l’idea di tornare sui miei passi e raggiungerlo.”
 

Ha dei sogni, un passato, un insieme di ricordi, delusioni, rimpianti e speranze che l’hanno portata ad essere ciò che è ora. In questo libro ci fa entrare nel suo mondo, e non riesci a non rispecchiarti in tutto o in parte di quello che è lei.
È una donna alla ricerca della felicità, del suo posto nel mondo, dipinge le sue giornate e le persone che la circondano paragonandole ai colori dell’arcobaleno. Perché ogni attimo che la vita ci regala sia vissuto al meglio.
Devo dire che mi ha molto toccato questo libro, perché fra le sue pagine ho conosciuto lei ed ho trovato anche un po’ di me. L’ho apprezzato ulteriormente perché la mia età è esattamente quella della protagonista, difatti è un romanzo di cui consiglio la lettura soprattutto ad un’età più sostenuta, non per livello concettuale, ma proprio perché certe metafore le comprendi fino in fondo quando hai un certo bagaglio che ti accompagna, e devo dire che molte delle sue affermazioni avrebbero potuto essere mie. Il cadere e cercare di rialzarsi, il camminare sempre a testa alta, il rimboccarsi le maniche quando la vita si fa dura, il cercare di accettare lo scorrere incessante degli anni senza affogare nella sua malinconia, sono immagini che fanno parte di ogni essere femminile. È il modo di affrontarle che cambia. Il suo voler essere migliore senza surclassare qualcun altro, la sua solitudine, il suo concetto di amore e amicizia sono parole che ti rimangono impresse sin nel profondo.
 

“Voglio sentirmi libera. Voglio essere felice e inzuppare nella mia gioia chiunque mi sfiori.”
 

“D’altronde camminare con la gamba legata a quella di un’altra persona non è un gioco da ragazzi, adattarsi uno al ritmo dell’altro è complicato quanto far tacere il proprio “io”. Ma se dopo essere caduti ed essersi rialzati, aver aspettato e aver avuto pazienza, si è ancora in grado di camminare insieme, vale la pena di continuare a farlo.”
 

“Il suono più bello dell’amicizia non è fatto da parole, domande squillate e voci sormontate. E’ il suono soffice degli abbracci quello che mi piace, parla più delle parole e arriva al cuore lasciando un po’ di loro con me, e un po’ di me a loro.”
 

Potrei citarvi moltissime altre frasi che mi hanno colpito di questo “diario”, frasi che arrivano inaspettate, facendoti riflettere su quanto alla fine siamo proprio noi che poniamo un freno a noi stessi.
Ovviamente questo romanzo è interamente costruito attorno a scene di vita quotidiana, peraltro descritte molto accuratamente; quindi lo sconsiglio a chi non ama il genere Slice of Life. Vi lascio con un’ultima frase e buona lettura!

“Adesso è finito, giro pagina, e una storia inizia mentre quella vecchia non è lontana, è proprio sotto il foglio di carta che tengo ancora tra le dita per un angolo. Eppure non la posso più avere, perché questo è il libro della vita, e una volta voltata pagina, non è più possibile tornare indietro.” 









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