martedì 23 gennaio 2018

Recensione a "Il mio Matador" di Lina Giudetti




Genere: Romance
Casa Editrice: Self Publishing
Data Uscita: 10 Giugno 2016
Pagine: 378
Prezzo: eBook 2,99




Dopo aver ritrovato l'affetto del padre, Aura comincia a diventare una ragazza più forte e soprattutto riesce a sconfiggere la bulimia. Sente tuttavia il bisogno di diventare anche indipendente e un giorno decide di trasferirsi in Spagna, a Valencia, dove viene assunta a lavorare come receptionist in un albergo. A causa della delusione d'amore ricevuta dal suo "Angelo", è ancora diffidente nei confronti degli uomini e pensa che rimanere single sia la cosa migliore finché il suo percorso di vita non incrocia quello di Ricardo de la Vega, un famoso matador che inizialmente le sembra tutto l'opposto di quello che le piace in un uomo poiché lo ritiene rozzo e sboccato, per quanto irrimediabilmente sexy, bellissimo e perfino divertente oltre che una continua scoperta e sorpresa… vengono entrambi coinvolti in una girandola di emozioni finché Angelo non si ripresenta nella vita di lei…

Un romanzo che sullo sfondo di antiche tradizioni spagnole e del fascino dell'arena, mescola dramma e tenerezza, malinconia e comicità, parlando di amore e di speranza.





Oggi mi ritrovo a parlarvi di “Il mio matador”, e ne sono veramente lieta. Questo è il seguito de Il mio angelo di Lina Giudetti.

Ho ritrovato Aura che, dopo essersi lasciata il passato alle spalle, abbandona anche Roma, riuscendo ad avere finalmente un poco di serenità accanto alla figura genitoriale che per tanto tempo le era mancata: suo padre. Conoscerà la nuova famiglia che si è formato a Parigi e subito creerà un bellissimo rapporto con i suoi fratelli. Ritroviamo Aura più decisa e grazie a tutti questi affetti, supererà il suo problema con la bulimia che l'affliggeva dall'adolescenza e conseguirà la sua tanto desiderata laurea, grazie alla quale comincerà una nuova vita in Spagna. Qui avrà le sue difficoltà ma anche le sue rivincite. Dovrà superare un tentato stupro, ma grazie a questo forse troverà l'amore della sua vita, finché un notevole colpo di scena cambierà tutto ciò che ci si aspetta.

 In questo libro, grazie alle belle descrizioni, sembra di vivere e camminare per Valencia. La protagonista, anche se cresciuta, manterrà sempre una certa diffidenza nei confronti del genere maschile e non riuscirà subito a essere solare ed espansiva. Il caso le farà incontrare Ricardo de la Vega, il matador, sì, perché è un vero matador, e con lui sarà un continuo punzecchiarsi fin dal loro primo incontro. Lui nasconde, oltre quella facciata esuberante, tanti lati dolci e caritatevoli. Lei lo inquadra come il classico farfallone, ma lui riuscirà a conquistarla e a farle cambiare idea. Senza dubbio è una stupenda dilogia che lascia veramente estasiati, in quanto l'autrice è riuscita a non far annoiare per nulla nel suo seguito il lettore, si legge tutto d'un fiato e non è cascata nell'errore di ripetersi, anzi, crea scene ed eventi completamenti diversi. Lo consiglio e faccio notare come i suoi protagonisti, nonostante le tante difficoltà che la vita gli pone di fronte, non si arrendano ma cerchino di migliorarsi, come fare del bene possa far sentire appagati con se stessi. Consiglio vivamente questa dilogia e mi complimento ancora per non aver scritto nulla di scontato in questo sequel.






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