lunedì 2 ottobre 2017

Intervista a Agnes Moon




Salve a tutti!
Quest'intervista è stata fatta da due delle nostre ragazze che hanno letto le due serie.
Perciò l'abbiamo divisa in due parti.
Andiamo a scoprire insieme cosa ci racconta l'autrice ;)



 Quando hai capito che la tua strada come scrittrice sarebbe stata verso il genere fantasy, e precisamente per gli mm? 
Sono sempre stata un’assidua lettrice di letteratura fantasy. Ho iniziato da ragazzina con la fantascienza (Asimov, Bradbury, Dick, Le Guin), poi mi sono dedicata al fantasy puro (Tolkien, Zimmer Bradley, George R. Martin) e infine paranormal e urban. Da circa tre anni ho scoperto il genere MM e di conseguenza, quando ho deciso di scrivere un romanzo, è stato naturale mettere su carta storie fantasy incentrate su coppie di uomini. 


     Cosa pensano i tuoi cari della scelta che hai fatto? Approvano o hai ricevuto critiche?    
        Non ho ricevuto critiche, anzi i miei familiari approvano in pieno le mie scelte.
   
    Quale genere letterario non scriveresti mai?
        L’horror e il dark romance. Non perché non mi piacciano, ma perché non ne sarei capace. Non sono proprio nelle mie corde.


     Chi è Agnes nella vita di tutti i giorni? Cosa ama fare?       
        Ahimè, purtroppo prediligo tutto ciò che si può fare dentro casa (leggere, scrivere, suonare, vedere serie TV) e questo non aiuta la mia già leggendaria pigrizia. Ringraziando il cielo il dover andare a lavorare mi costringe a uscire dalla tana tutti i giorni! Ho un marito in via di beatificazione, due figli adolescenti e due figli pelosi che sono quelli che mi danno meno preoccupazioni. Mi piacciono le belle serate tra amici, preferibilmente a casa e davanti a qualcosa da stuzzicare!

 
   Quale personaggio della saga  “Legami di sangue” ti è entrato nel cuore e quale, invece, hai faticato a scrivere?       
        Come ogni mamma che si rispetti, non dovrei avere preferenze, però ammetto che Philip è rimasto nel mio cuore e ho amato molto scrivere la sua storia. Sono affezionata anche a Mal, ma trasmettere su carta le sue emozioni è stato piuttosto complicato. Il suo carattere e il suo mondo di pensare sono completamente diversi dai miei e quindi spesso mi sono trovata in difficoltà. 


    Se potessi scegliere, chi vorresti essere? Un vampiro, un licantropo o un essere fatato?

        Tutta la storia della trasformazione in animale (con eventuale dolore annesso) non mi attira per nulla, per questo motivo non vorrei essere un licantropo, e poi volete mettere tutti quei peli dentro casa? Gli esseri fatati non fanno molto per me, quindi rimangono i vampiri. Una volta superati il problema della dieta liquida e della mancanza di tintarella, credo proprio che mi godrei la mia quasi immortalità. 



 Hai dei progetti futuri? Resterai nel fantasy o spazierai in altri generi? 

Al momento sto scrivendo un nuovo fantasy, ma entro qualche mese dovrebbe uscire un contemporaneo che pubblicherò con la Triskell edizioni. 


       Descrivi i tuoi protagonisti con 3 aggettivi.       
Liam: coraggioso, sbruffone, divertente
        Vincent: potente, autoritario, romantico
        Mal: fragile, complesso, dolce
        Boris: aggressivo, gentile, vendicativo
        Philip: contraddittorio, scaltro, insospettabilmente vulnerabile
        James: intrinsecamente Alpha, altruista, protettivo
        Bastien: intelligente, pacato, leale
        Daniel: testardo, dolce, confuso
        Thomas: sensibile, non proprio “brillante”, caparbio
        Aidan: ambiguo, affascinante, amorevole


   Quanto ha influito per la tua vita essere scrittrice?    
        Dal punto di vista “logistico” essere una scrittrice ha influito moltissimo sulla mia routine giornaliera: le ore sembrano non essere mai abbastanza e faccio i salti mortali per riuscire a  far coincidere tutto. Sul piano strettamente emotivo, scrivere per me è una gioia così grande che mi ripaga di tutta la fatica. Sapere poi che i miei libri sono apprezzati… è la classica ciliegina sulla torta. 




Prima di iniziare vorrei farti ancora i complimenti, mi hai completamente rapita con i tuoi libri, era super difficile doversi staccare dalla lettura.


Quando hai capito che volevi scrivere nella tua vita?

   So che potrebbe  sembrare un discorso trito e ritrito, ma proprio l’altro giorno, mettendo in ordine nello sgabuzzino, ho ritrovato un quaderno dove, all’età di undici anni, avevo scritto un “libro” di fantascienza. Parlava di due astronauti finiti su un pianeta sconosciuto e pieno di pericoli. Avevo disegnato anche le illustrazioni!! Questo per dirvi che fin da ragazzina desideravo scrivere un libro, poi da qui al farlo realmente… ci sono voluti un bel po’ d’anni! 

  
Hai trovato supporto da chi ti era attorno?
Tranne da mia figlia che si occupa delle cover, dalla mia famiglia ho avuto poco supporto materiale. Ho trovato però delle colleghe magnifiche che mi hanno aiutato molto, specie all’inizio. 
 
 
Hai ricevuto una critica in particolare che ti ha ferita?
Ho avuto la mia parte di recensioni negative e ho cercato di accettarle con nonchalance, anche se vi assicuro non sempre è facile, specie quando non si rivelano costruttive. Una in particolare, però, mi ha molto ferita, principalmente per il vago sentore di sberleffo che si percepiva leggendola. Ricordo di esserci rimasta malissimo. 

 
C'è qualcosa che se tornassi indietro non rifaresti assolutamente?
Se parli della mia attività di scrittrice, direi di no, sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti. Strada facendo ho compiuto qualche errore, ma è servito a fortificarmi e a comprendere meglio le dinamiche basilari di questo mondo virtuale. 


E' stato difficile scrivere questa serie?

No, è stato più complicato scrivere Legami di sangue. Comunque tra i tre sicuramente il più difficile è stato L’ombra del lupo bianco: la trama orizzontale ormai era diventata articolata e c’erano molti più personaggi. Inoltre tutta la parte della lettura del pensiero si è rivelata particolarmente complicata da descrivere.
 

Ho adorato tutti e tre i libri, devo confessare che quello preferito è il secondo. Tu quale scegli?

Li amo tutti e tre: il primo perché ha segnato il mio esordio; il secondo perché Taylor è il personaggio al quale sono più affezionata e il terzo perché è stato il più difficile da scrivere. Se proprio devo farlo, scelgo L’Ombra del lupo bianco. 
 

Di quale personaggio è stato più difficile scrivere?
Qui non ho dubbi. Scrivere di Ramirez è stato incredibilmente arduo. Non è particolarmente simpatico, vive una doppia vita, è tendenzialmente aggressivo, di poche parole e nasconde molti segreti. Non proprio uno zuccherino. Riuscire a renderlo un personaggio gradevole è stata davvero una sfida, ma il risultato mi ha pienamente soddisfatta. Alla fine mi sono quasi innamorata di lui. 
 

Credi nell'anima gemella?
Sì, ci credo con tutto il cuore. Quando ho incontrato il mio futuro marito, sapevo che era l’uomo con il quale volevo condividere la mia vita. Dopo due giorni stavamo insieme, dopo un mese vivevamo nella stessa casa e dopo 25 anni ci amiamo come il primo giorno. 


Rischieresti come ha fatto Taylor per salvare qualcuno?

Sì, se mi trovassi nella situazione di Taylor, farei di tutto per aiutare delle persone in difficoltà, anche mettendomi in pericolo.
 

Se tornassi indietro, cambieresti qualcosa dei tuoi libri?
Non vorrei sembrare arrogante, ma se parliamo di trama e personaggi, mi piacciono così come sono. Per quanto riguarda lo stile, è indubbio che specie i primi risultino un po’ acerbi, ma d’altronde nella vita c’è sempre da imparare. 


Una domanda che ti farebbe piacere ricevere su questa serie.
Al dire il vero è una domanda che ricevo spesso, quindi non mi posso lamentare. In molti mi chiedono se ci sarà mai un seguito e questo non può che rendermi felice, perché vuol dire che I lupi di Stockton Town sono entrati nel cuore dei lettori. E per rispondere: sì, ho intenzione di scrivere almeno uno spin off, ma se ne parlerà il prossimo anno.
 
Grazie a Agnes Moon per aver risposto alle nostre domande!!!
 
Vi ringrazio per avermi ospitato nel vostro blog!! Buona giornata a tutti!




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